Disturbi alimentari femminili: la relazione che corre tra cibo e sessualità è assai stretta

I disturbi del comportamento alimentare rappresentano un problema socio sanitario molto importante per tutti i paesi sviluppati comportando un rischio sulla salute dell’individuo 12 volte maggiore di quello riscontrabile in soggetti sani. Tali sintomatologie hanno un’incidenza nettamente più alta nelle donne, tanto da identificarsi come patologie del femminile; basti pensare che in Italia soffrono di problematiche legate alla sfera alimentare oltre 350 mila donne in età fertile: circa 130 mila casi di anoressia e 250 mila di bulimia (percentuali che potrebbero essere addirittura sottostimate).

La relazione che corre tra cibo e sessualità è assai stretta

Da non trascurare sono le conseguenze che frequentemente si presentano nella vita sessuale. D’altronde la relazione che corre tra cibo e sessualità è assai stretta: le regioni cerebrali deputate al comportamento sessuale e all’alimentazione sono sostanzialmente le stesse. Non è difficile comprendere quanto sia notevole l’impatto che la nostra percezione corporea abbia sulla libido, in particolare nelle donne.

Nell’anoressia, ad esempio, ciò che accomuna sfera alimentare e sessuale è proprio la perdita del principio del piacere: il piacere scompare sia nel rapporto con il cibo, sia nella sessualità. In entrambi i casi, lo si nega a se stesse, o meglio, il piacere viene provato nel controllo del cibo, invece che nel gustarlo e nell’evitare l’intimità, invece di assaporarla. Probabilmente alla base di tale comportamento vi è una paura inconscia determinata dalla vulnerabilità che le relazioni intime possono comportare.

Al contrario, le pazienti affette da bulimia spesso si manifesta una sessualità disfunzionale intensa, frequente, impulsiva e promiscua, anche se, anche loro, raramente provano piacere. Gli studi dimostrano come queste donne abbiano poca conoscenza della fisiologia degli organi genitali maschili e femminili. Spesso provano difficoltà a sentirsi “competenti” come partner sessuali, sono eccessivamente preoccupate di procurare piacere al partner, tendendo a svalutarne il proprio.

Per queste ragioni anoressia e bulimia possono considerarsi non solo come disturbi del comportamento alimentare, ma anche come dei veri e propri disturbi della sessualità

Data la complessità delle cause e delle conseguenze, è necessario che la terapia si avvalga di un approccio multi-disciplinare che tenga conto sia della natura di queste malattie (sessuale, oltre che alimentare) sia dei danni a lungo termine che possono provocare sul corpo, sulla vita emotiva e sull’intimità affettiva e sessuale.

(di Maria Colucci – Psicologa e Sessuologa Clinica)

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BIBLIOGRAFIA

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